La sciatalgia in gravidanza è un disturbo molto comune. I sintomi compaiono soprattutto nell’ultimo trimestre, in quanto l’aumento di peso del bambino e della mamma diventano più importanti. Tuttavia, possono presentarsi anche i primi mesi, a causa della modificazione dell’assetto del bacino della mamma, che deve adattarsi progressivamente alla crescita del feto. Nonostante il dolore si presenti più frequentemente a livello del gluteo, a volte arriva a coinvolgere tutto l’arto inferiore (coscia, gamba e piede). Nella fase acuta, infatti, il problema al nervo sciatico può rendere difficoltosa la deambulazione e compromettere lo svolgimento delle abituali attività quotidiane.
PERCHÈ compare la sciatalgia in gravidanza?
Le cause della comparsa di sciatalgia in gravidanza riguardano principalmente:
- l’incremento di peso della mamma;
- le modificazioni posturali del bacino e della colonna;
- l’aumento di volume dell’utero.
L’insieme delle condizioni sopra descritte impegnano in maniera più intensa le articolazioni della colonna, soprattutto a livello della zona lombare. Di conseguenza, l’aumento di carico comporta una pressione eccessiva sui dischi intervertebrali e crea una compressione a livello della radice del nervo sciatico. Il nervo sciatico è un nervo che emerge dalla zona lombosacrale e prosegue il suo decorso lungo la coscia e la gamba, fino a raggiungere il piede.
La presenza di alcune patologie pregresse, quali ad esempio le ernie discali lombari, aumenta la probabilità di andare incontro a questo fastidioso disturbo e può aggravarne i sintomi.
COSA FARE per prevenire la sciatalgia in gravidanza?
Ecco alcuni suggerimenti per prevenire la sciatalgia in gravidanza:
- evitare di sollevare pesi ed eventualmente farlo sempre piegandosi sulle gambe, per non appesantire laschiena;
- cercare di eseguire movimenti controllati, evitando i piegamenti improvvisi e le torsioni della colonna;
- rallentare i propri ritmi giornalieri e riposare quando se ne sente la necessità;
- dormire sul fianco, eventualmente ponendo un cuscino in mezzo alle ginocchia, in modo da ridurre la pressione a livello dei dischi intervertebrali.
ESERCIZI E SPORT IN GRAVIDANZA
Se le condizioni lo permettono, in assenza di gravidanza a rischio, l’esercizio fisico moderato può essere effettuato durante l’intero periodo di gestazione. In effetti aiuta in maniera significativa a compensare gli adattamenti fisici e ormonali. Ciononostante, è fondamentale non praticare sport intensi, che portino a sovraccaricare le articolazioni vertebrali. A tal proposito, è indicato:
- eseguire esercizi posturali specifici;
- praticare uno sport adatto, quale ad esempio nuoto leggero, pilates, yoga;
- fare camminate giornaliere, sempre con moderazione e tenendo conto della sintomatologia dolorosa.
Sciatalgia in gravidanza: l’aiuto dell’osteopata
Tra i rimedi per curare la sciatalgia in gravidanza, l’osteopatia è un’opzione molto valida. Questo grazie al suo approccio globale e alla possibilità di lavorare sui differenti piani tessutali.
In primo luogo è opportuno effettuare un’indagine approfondita, per conoscere dettagliatamente le specifiche condizioni della donna gravida. In secondo luogo, è importante eseguire una valutazione accurata, sia posturale che scheletrica, analizzando tutte le strutture anatomiche coinvolte nella problematica, tra cui la colonna, il bacino e il pavimento pelvico.
Il trattamento osteopatico
L’osteopata può aiutare la gestante a ridurre i sintomi causati dalla sciatalgia in gravidanza.
La scelta dell’approccio terapeutico tiene conto del periodo di gestazione: primo, secondo o terzo trimestre.
La cura osteopatica consente di migliorare la fisiologia della colonna lombare e di correggere i difetti posturali, riducendo la compressione sulla radice spinale. Ciò permette di riequilibrare l’apporto nervoso e circolatorio delle zone coinvolte nel processo infiammatorio. Oltre a lavorare direttamente sulla mobilità della colonna e delle ossa del bacino, l’osteopata interviene anche in altri distretti, tra cui il diaframma, il torace e il cingolo scapolare.
Grazie a questo è possibile favorire le condizioni che predispongono a un parto fisiologico e prevenirne le complicazioni.
L’approccio terapeutico è integrato con esercizi specifici, che vengono insegnati alla gestante, per contribuire alla riduzione degli stati dolorosi e al mantenimento dei benefici del trattamento.
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