L’osteopatia pediatrica rappresenta un valido supporto nel periodo che intercorre tra la nascita e l’adolescenza.
Durante l’infanzia è possibile intervenire per risolvere alcuni disturbi che accompagnano la crescita del bambino. L’approccio osteopatico mira a individuare e trattare le cause delle disfunzioni per stimolare lo stato di salute dell’infante. Questo permette di recuperare la corretta fisiologia che partecipa alle diverse tappe dello sviluppo.
Prima infanzia: indicazioni al trattamento
Nel periodo compreso tra 0 mesi e 1/2 anni possono presentarsi alcune problematiche in conseguenza del parto o del periodo gestazionale.
I disturbi principali sono le coliche, il reflusso gastroesofageo, la stitichezza, la difficoltà di suzione, il torcicollo congenito, l’agitazione e i disturbi del sonno, le plagiocefalie posizionali (deformità della testa). Oltre a questi, alcune alterazioni possono riguardare le asimmetrie posturali infantili, il piede torto, i deficit motori e altre condizioni.
Le problematiche funzionali descritte sopra possono essere collegate alla presenza di disfunzioni delle ossa del cranio e del sistema cranio-sacrale presenti fin dalle prime settimane di vita. Di conseguenza è importante intervenire prima possibile per normalizzare tali sistemi.
Se volessi approfondire la tematica, ti consiglio di leggere il mio articolo “Osteopatia e Neonatologia“.
Seconda infanzia: indicazioni al trattamento
Il trattamento osteopatico può essere valido per aiutare alcuni disagi che possono verificarsi nel periodo compreso tra i 2/3 anni e i 6 anni. Tra questi i più frequenti sono:
- le problematiche gastrointestinali e respiratorie
- i disturbi del sonno e della deambulazione
- gli squilibri strutturali
L’osteopata può offrire un prezioso contributo anche in presenza di alcune difficoltà dell’età scolare, in particolare la scarsa concentrazione, le cefalee, i problemi ORL (respirazione atipica, asma e allergie). A queste spesso si accompagnano altre situazioni, per esempio le malocclusioni e i Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA).
Per la maggior parte di queste problematiche l’osteopata si avvale della collaborazione di specialisti quali otorinolaringoiatri, odontoiatri, psicologi, logopedisti, ortopedici e podologi.
Terza infanzia: indicazioni al trattamento
La terza infanzia riguarda il periodo che decorre dall’età di 6 anni fino all’inizio dello sviluppo puberale. Questa è una fase molto importante per lo sviluppo del bambino, soprattutto dal punto di vista strutturale.
L’osteopata può intervenire negli squilibri di crescita dell’apparato muscolo-scheletrico, come:
- le malocclusioni dentali
- i dismorfismi della colonna (scoliosi),
- le alterazioni dell’appoggio podalico
- le asimmetrie posturali
Come si svolge il trattamento?
Prima di intraprendere la valutazione palpatoria, l’osteopata deve innanzitutto conoscere la storia del bambino. È quindi necessario ottenere tutte le informazioni che riguardano il periodo che intercorre tra la nascita e il momento della consultazione.
Bisogna conoscere il tipo di nascita, considerare cadute o traumi passati, avere informazioni sulle difficoltà di crescita incontrate e altre situazioni che possono in qualche modo aver alterato la normale fisiologia dello sviluppo. Inoltre è importante esaminare eventuali indagini cliniche precedenti.
Secondariamente l’osteopata procede alla valutazione del bambino. In principio la valutazione si basa sull’osservazione di eventuali asimmetrie posturali, ad esempio del bacino, degli arti, della colonna e del cranio, oltre che della faccia. Successivamente l’operatore procede alla valutazione palpatoria di tutti i tessuti, considerando la loro elasticità e la loro risposta fisiologica o disfunzionale.
Il trattamento è impostato tenendo conto della valutazione completa, sia anamnestica che palpatoria. In osteopatia pediatrica l’operatore si avvale di tecniche dolci e non invasive.
Le correzioni sono rivolte a liberare le restrizioni presenti, agendo dove necessario sui vari sistemi craniale, viscerale, strutturale e miofasciale. Lo scopo è quello di favorire la mobilità delle articolazioni e l’apporto vascolare e nervoso, promuovendo i meccanismi di autoregolazione del corpo.
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