Osteopatia

Perché credo nell’osteopatia

L’osteopatia comprende numerose e differenti modalità di trattamento. L’esperienza sul campo e gli approfondimenti di oltre 20 anni di studi mi permettono di comprendere quale sia la causa del disturbo e di decidere il percorso più adatto per quella persona in quel momento, rispettando la situazione individuale. La visione d’insieme e l’integrazione dei diversi approcci, mi consentono di sviluppare un trattamento globale che considera l’insieme dei 3 corpi (fisico, fluidico ed energetico) come un unico sistema stimolando la forza vitale dell’organismo, quella forza intrinseca che ci appartiene ma che a volte non riesce a esprimersi a causa delle situazioni di stress fisico, psicologico, ambientale o altro.

L’obiettivo non è solo quello di applicare delle tecniche, ma di trovare la chiave giusta per aiutare le persone a stimolare la propria capacità di autoguarigione e a ripristinare lo stato di Salute, ottenendo degli effetti che si mantengono nel tempo. Su questi aspetti si basa la filosofia dell’osteopatia ed è per questo che raggiunge grandi risultati! L’osteopatia è adatta a ogni fascia d’età, dal neonato alla persona anziana.

Storia dell’Osteopatia

L’Osteopatia nacque nel 1874 a Kirksville (Missouri), grazie alla lungimiranza del Dott. Andrew Taylor Still (1828-1917) che in quell’anno presentò i suoi fondamenti. L’approccio osteopatico venne elaborato dal Dott. Still in seguito ad alcuni dolorosi fallimenti nella cura di patologie che colpirono numerosi suoi famigliari. Deluso e addolorato per la perdita dei suoi cari, Egli iniziò la ricerca di un nuovo modo di guarire.Dopo molteplici studi durati vari anni, il Dott. Still comprese che la guarigione e la salute dipendevano dall’equilibrio delle diverse strutture corporee (articolari, muscolari, nervose e circolatorie) e sperimentò le sue nuove teorie. Egli decise, infatti, di abbandonare la medicina tradizionale per abbracciare l’approccio olistico. Grazie a questa nuova concezione, il Dott. Still riuscì a guarire moltissimi pazienti e sviluppò in seguito i principi sui quali si fonda la filosofia della medicina osteopatica.

Esistono infatti tre concetti fondamentali sui quali si basa l’osteopatia del Dott. A.T. Still:

  • il principio dell’autoguarigione: il corpo possiede dei meccanismi di autoregolazione e di conseguenza una capacità intrinseca di autoguarigione
  • il principio dell’interdipendenza tra struttura (forma) e funzione: forma e funzione si influenzano reciprocamente, nella salute e nella malattia
  • il principio dell’unità del corpo umano: nessuna parte è separata dall’altra e ogni unità funzionale concorre alla salute dell’intero sistema, influenzato dall’indivisibilità di corpo, mente e spirito

Nel 1892 il Dott. Still fondò la prima scuola di osteopatia al mondo, l’American School of Osteopathy (ASO).

Nascita dell’Osteopatia Craniale

Nel 1887 un giornalista di nome William Garner Sutherland (1873- 1954), affascinato dagli argomenti di osteopatia trattati nei suoi articoli e dal racconto sui risultati ottenuti dai pazienti guariti dagli osteopati dell’epoca, decise, all’età di 25 anni, di diventare osteopata. Si diplomò nel 1900 presso la scuola di A.T. Still.

Già dai primi anni di studio il Dott. Sutherland rimase particolarmente colpito dalla forma e dal movimento delle ossa del cranio e sviluppò in seguito il concetto di Osteopatia Craniale. Nel 1939 pubblicò il suo primo libro “The Cranial Bowl” (La sfera craniale) in cui espose le sue teorie.

Tra gli anni ‘40 e ’50, attraverso numerosi esperimenti, il Dott. Sutherland sviluppò una nuova visione del suo concetto craniale, dapprima basato solo su una teoria meccanica di movimento delle ossa craniche e successivamente centrato sulla dinamica dei fluidi e sulla potenza delle forze vitali intrinseche che appartengono a ciascun essere vivente. Questi elementi si esprimono attraverso movimenti ritmici involontari che cooperano nel trattamento.

Gettò quindi le basi per quella che viene oggi definita “Biodinamica”, secondo il termine coniato dal Dott. Rollin Becker, ovvero la valutazione e il trattamento attraverso un approccio molto più profondo e delicato che interagisce con un ritmo tessutale che il Dott. Sutherland chiamava “Respirazione Primaria”.

L’evoluzione dell’Osteopatia

Nel 1987 l’Osteopatia viene riconosciuta negli Stati Uniti come medicina osteopatica e negli anni successivi si diffonde in Europa, a partire dalla Gran Bretagna e successivamente negli altri paesi. Dopo gli Stati Uniti, si estende in Inghilterra dal 1911. Viene riconosciuta legalmente e inserita nel sistema sanitario anglosassone nel 1993.

Nel 2002 l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) la riconosce a titolo di partecipazione al mantenimento della salute e la inserisce tra le Medicine Non Convenzionali in collaborazione con la medicina specialistica tradizionale.

Nel 2018 (Legge 3/2018) l’Osteopatia viene individuata e istituita in Italia come professione sanitaria. La legge entra in vigore il 15 febbraio 2018, ma si attendono ancora i decreti attuativi.

Brevi note sulla pratica osteopatica

L’Osteopatia si fonda su una conoscenza precisa dell’anatomia e della fisiologia e si avvale di un approccio causale anziché sintomatico: la causa del dolore spesso si trova distante dalla zona del sintomo.

L’osteopata utilizza le mani come strumento di valutazione e di trattamento. In seguito alla valutazione, basata su test specifici e su un’indagine accurata che coinvolge tutti i sistemi corporei, l’osteopata individua la causa dell’alterazione dello stato di salute.

Agendo sui meccanismi disfunzionali l’osteopata interviene per ristabilire l’equilibrio dei diversi sistemi (articolare, mio-fasciale, viscerale, cranio-sacrale) ripristinando il normale flusso a livello circolatorio (venoso, arterioso, linfatico) e nervoso per il recupero della normale fisiologia corporea.

A seconda delle necessità terapeutiche, l’osteopata utilizza numerose tecniche secondo l’approccio strutturale, craniale, viscerale, fasciale.

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